Come deve essere un buon DJ per una Serata
Chiunque oggi sia dotato di mixer, piatti, passione per la musica e una buona collezione (il vinile rimane il non plus ultra, soprattutto per alcuni generi, è impensabile fare serate reggae con cd, o mp3. Tuttavia spesso le risorse economiche sono quelle che sono o magari sei alle prime armi o molto giovane e ti manca l’approccio analogico alla musica, in quel caso sei perdonato) non avrà problemi a raccimolare qualche serata in uno dei tanti localini da aperitivo di provincia.
Il problema è se si ha l’ambizione di fare, prima o poi, il grande salto dal pub sotto casa al grande club, o magari al grande festival internazionale. In quel caso non basta più semplicemente amare la musica, la gente e la notte. Non ci si improvvisa dj, non “quel” tipo di dj.
Sii un grande dj.
Le carte in regola da avere se ci si vuole distinguere dalla massa sono molte.
In primo luogo senza avere la giusta preparazione non è facile fare strada. Preparazione musicale, ma anche preparazione tecnica, essere aggiornati sulle nuove tendenze e sui gusti delle persone ma anche sulle strumentazioni più moderne o sui software che ci aiuteranno a ottimizzare il nostro lavoro.
È inoltre necessaria una personalità adeguata: inutile proseguire se non si ha chiaro che per farsi adorare è necessario conoscere e assecondare le esigenze del pubblico. Certo, non è nemmeno possibile pensare di “prostituirsi” totalmente: si rischierebbe di svilire il proprio lavoro e abbassarlo al rango di una di quelle tante professioni che si fanno solo per necessità e a cui è impossibile appassionarsi. Dunque la play-list vincente deve essere sì compiacente con il pubblico (fondamentale inserire, dopo una prima fase in cui si vola basso, di ambientamento, i classici pezzi riempi-pista, quelli che scaldano l’ambiente e che coinvolgono tutti) ma senza tradire l’impulso che ci ha portato dietro la consolle, quella voglia di emozionarci oltre che emozionare. Non solo musica. Un grande dj dunque si distingue dagli altri per la bravura tecnica, la capacità di divertirsi e far divertire, ma spesso non basta. Bisogna uscire dal convenzionale e mettere in atto una serie di strategie volte a sorprendere: riservando uno o più momenti della serata a “chicche” inaspettate, sorprese che potrebbero diventare un vero e proprio marchio di fabbrica, o creandosi un personaggio originale (lavorando su qualche particolare del proprio look ad esempio) in modo da trasformare gli spettatori in veri e propri adepti che lo seguiranno ovunque.
Non abbiate paura di rischiare, siate creativi e ambiziosi!
Il problema è se si ha l’ambizione di fare, prima o poi, il grande salto dal pub sotto casa al grande club, o magari al grande festival internazionale. In quel caso non basta più semplicemente amare la musica, la gente e la notte. Non ci si improvvisa dj, non “quel” tipo di dj.
Sii un grande dj.
Le carte in regola da avere se ci si vuole distinguere dalla massa sono molte.
In primo luogo senza avere la giusta preparazione non è facile fare strada. Preparazione musicale, ma anche preparazione tecnica, essere aggiornati sulle nuove tendenze e sui gusti delle persone ma anche sulle strumentazioni più moderne o sui software che ci aiuteranno a ottimizzare il nostro lavoro.
È inoltre necessaria una personalità adeguata: inutile proseguire se non si ha chiaro che per farsi adorare è necessario conoscere e assecondare le esigenze del pubblico. Certo, non è nemmeno possibile pensare di “prostituirsi” totalmente: si rischierebbe di svilire il proprio lavoro e abbassarlo al rango di una di quelle tante professioni che si fanno solo per necessità e a cui è impossibile appassionarsi. Dunque la play-list vincente deve essere sì compiacente con il pubblico (fondamentale inserire, dopo una prima fase in cui si vola basso, di ambientamento, i classici pezzi riempi-pista, quelli che scaldano l’ambiente e che coinvolgono tutti) ma senza tradire l’impulso che ci ha portato dietro la consolle, quella voglia di emozionarci oltre che emozionare. Non solo musica. Un grande dj dunque si distingue dagli altri per la bravura tecnica, la capacità di divertirsi e far divertire, ma spesso non basta. Bisogna uscire dal convenzionale e mettere in atto una serie di strategie volte a sorprendere: riservando uno o più momenti della serata a “chicche” inaspettate, sorprese che potrebbero diventare un vero e proprio marchio di fabbrica, o creandosi un personaggio originale (lavorando su qualche particolare del proprio look ad esempio) in modo da trasformare gli spettatori in veri e propri adepti che lo seguiranno ovunque.
Non abbiate paura di rischiare, siate creativi e ambiziosi!